Wow 775: prova, prezzo, autonomia e scheda tecnica dello scooter elettrico

2022-08-05 06:34:49 By : Ms. Lynn Cheng

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Ideati, progettati e costruiti in Italia, a fine 2022 gli scooter elettrici Wow 774 e Wow 775 espanderanno i propri orizzonti in Francia, Spagna, Germania, Olanda e Belgio. Nel frattempo la startup lombarda, che pone i propri prodotti come soluzione per una nuova mobilità urbana con una generazione di scooter nativi elettrici, ha dato modo di testare i veicoli. Wow 774 è omologato L1e – l’equivalente di un 50 cc endotermico – mentre Wow 775 ha omologazione L3e, guidabile con patente A2. Ed è proprio su quest’ultimo che si concentrano le nostre attenzioni: un’intera giornata tra le vie di Milano per conoscere lo scooter elettrico italiano a 360°.

A primo impatto, Wow 775 non può non colpire per il proprio design, volutamente squadrato e minimal, per certi versi. Innovativo, semplice ma elegante, con linee ben definite e pulite. In un mondo dove scooter, moto e auto aggiungono linee per esaltare le forme da diverse angolazioni, Wow opta per toglierne due, donando freschezza e semplicità ai propri prodotti. Completamente piatta la parte superiore dello scudo, sopra al quale troneggia un mini “parabrezza” che protegge la strumentazione, quest’ultima composta da un intuitivo ed essenziale schermo che mostra la velocità a caratteri cubitali al centro del display, mentre tutto attorno vi sono le informazioni basiche come la percentuale di carica della batteria, la temperatura dell’aria, il chilometraggio totale e quello parziale. La forcella a steli dritti nasconde la parte bassa del corpo scooter, quasi implosa in se stessa, mentre la pedana piatta fa da ponte di collegamento tra la parte anteriore e quella posteriore dello scooter elettrico. Il retrotreno si divide in due: la sella del guidatore è un tutt’uno con il sottosella dalla forma cilindrica e dal forte sviluppo verticale, riprendendo la colorazione del corpo scooter al frontale; la sella del passeggero, più lunga e stretta, segue il profilo delle due batterie color nero e dallo sviluppo orizzontale. I gruppi ottici distintivi con tecnologia full Led completano la visione d’insieme.

Il motore sincrono brushless (omologato L3e), con trazione a cinghia dentata e montato centralmente nel forcellone posteriore, è alimentato da due batterie agli ioni di litio (9 kg l’una), poste di lato sotto la sella, facilmente estraibili e comodamente ricaricabili anche in casa durante la notte. La potenza nominale dello scooter si attesta a 5,44 Cv, mentre il picco è a 6,8 Cv. Tre le mappature disponibili: con la Eco si risparmia qualcosina in termini di batteria, con una conseguente diminuzione delle prestazioni. La mappatura più equilibrata, quella che fornisce il giusto compromesso tra prestazioni (75 km/h) e risparmio d’energia è la City, mentre se non si devono fare i conti con il consumo della batteria, magari perché il tragitto casa-lavoro è breve, c’è la Sport, con velocità di punta (veritiera) di 85 km/h. I tempi di ricarica parlano di 5 ore per passare dallo 0 al 100%, mentre l’autonomia dichiarata è di 95 km, anche se poi dipende molto dallo stile di guida e dal tragitto che si affronta. Presente la retromarcia.

Ancor prima di partire per la nostra prova per le vie di Milano, attraversando alcune zone nevralgiche del capoluogo di regione per un test ride di una sessantina di km, stacchiamo dalla basetta di ricarica le batterie e le inseriamo negli appositi vani in alluminio collocati ai lati della sella posteriore. Fatto ciò, notiamo un sistema keyless macchinoso ed un blocchetto d’accensione poco intuitivo. Togliere il bloccasterzo, girare il quadro e avviare lo scooter – operazioni banali su un endotermico – risultano qui più complessi. Gli avvertimenti sonori emessi dallo scooter più che aiutare a capire cosa stia realmente succedendo, mettono un poco d'ansia. Tuttavia dopo un po’ di pratica e qualche tentativo a vuoto, si riesce ad avviare il motore.

Una volta acceso il motore finiscono le incomprensioni tra guidatore e scooter. Sin dai primi metri si percepisce il buono scatto 0-30 km/h, estendibile – in modalità Sport – fino ai 50 km/h. Rassicurante la velocità massima, perché muoversi nel traffico sapendo di non poter andar oltre una certa velocità per limiti puramente motoristici non è tranquillizzante, specie in strade a due o tre corsie per senso di marcia. In proporzione, è decisamente più ampio il gap tra modalità Eco e City che tra City e Sport, con Eco che rallenta sensibilmente lo scooter, permettendogli di non andare oltre una velocità massima di poco superiore ai 50 km/h, risparmiando batteria. Buona l’agilità data dal telaio doppia culla in acciaio e convincente la potenza frenante (con frenata combinata su Wow 775). Anche se ciò che più stupisce è il sistema frenante elettronico, attivabile con un pulsante sul manubrio: alternativo ai freni a disco, trasforma l’80% dell’energia cinetica in ricarica della batteria. Un’ottima cosa, dal momento che sotto il 25% di batteria il veicolo – qualsiasi sia la modalità inserita – scende a una velocità massima di 45 km/h. Velocità che va a calare di pari passo con la carica delle batterie, sino a velocità talmente basse da essere potenzialmente inadeguate se ci si trova in un contesto a scorrimento veloce, salvo poi avere un picco a zero attorno al 12% di batteria. Le ruote da 16”, in sincronia con una forcella telescopica idraulica con steli da 36 mm e un monoammortizzatore idraulico al posteriore, conferiscono sicurezza sul pavé e quando si affrontano tratti sconnessi. Buona anche l’abitabilità dello scooter, di dimensioni più che sufficienti per ospitare anche guidatori oltre i 180 cm.

Al pari delle prestazioni se non addirittura più importante, per uno scooter è fondamentale essere pratico e disporre di tutte le comodità del caso per vivere la città. Detto delle difficoltà a motore spento (con un po’ di pratica questo problema sparisce) e della presenza della comoda basetta di ricarica (optional, 85 euro), vi sono altresì una presa Usb integrata da 10 W per ricaricare dispositivi elettronici, un vano sottosella da 50 litri dove poter lasciare il proprio casco jet e altri oggetti, un gancio porta oggetti, l’antifurto e il comando remoto per controllo a distanza. Il set di 2 batterie 42 Ah Plus, quelle adatte al Wow 775, costa 2.420 euro, mentre sono necessari 193 euro per il bauletto Engels da 120 litri più tappetino. La copertina Tucano Urbano costa 165 euro ed il parabrezza 135. Optional anche il bauletto posteriore con piastra, ad un prezzo non ancora confermato.

Tutto bene a motore acceso e con batterie cariche, forse qualcosa da migliorare a motore spento in termini di intuitività e praticità nell’utilizzo del sistema keyless e del blocchetto d’accensione, con annesso accesso al sottosella. Buono lo spunto dal semaforo, diverse tra loro le tre mappe per far scegliere al guidatore se conservare batteria o avere il massimo delle prestazioni. Intelligente la frenata rigenerativa con pulsantino al manubrio, la retromarcia è una chicca in più per uno scooter comunque molto leggero anche nelle manovre da fermo. Sei le colorazioni: rosso, argento e bianco hanno un prezzo di listino di 5.410 euro franco concessionario (che diventano 4.080 euro sfruttando l’incentivo al 30% e 3.636 euro con l’incentivo al 40%); blu, verde petrolio e antracite costano 5.560 euro a listino (4.193 euro con incentivo al 30%, 3.737 euro con incentivo al 40%). Wow 775 Delivery con portapacchi anteriore e piastra supporto box posteriore costa 5.670 euro (4.276 euro con incentivo al 30% e 3.811 euro con incentivo al 40%).

Piace: prestazioni, frizzante in Sport, con una velocità massima non limitante e che infonde sicurezza anche su strade a doppia o tripla corsia per senso di marcia, presenti a Milano e in altre città; ruota alta e abitabilità dello scooter, con geometrie e dimensioni non risicate; design semplice ma personale; batterie facilmente estraibili e ricaricabili in casa.

Non piace: angolo di sterzo limitato; sistema keyless macchinoso; blocchetto d’accensione poco intuitivo.

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